IL POSTO DI DORIS




Il grande prato davanti casa, l’orto circolare, a spirale, con fiori di zucca grandi come ombrelli colorati, la capretta che fa capolino dalla casa vicino, il tramonto incantato.
La gatta, bianca e nera un bel giorno ha deciso. Si stabilisce lì, ancora piccola, il nome non c’entra niente, spagnoleggiante mentre siamo in piena Borgogna: Negrita. Ma Negrita rimane, cresce lì, in piena libertà, segue Doris ovunque. Mi sembra di vederli, tutti in fila, l’ultimo arrivato, Emile, in braccio , la piccola Juno nella mano, tutti verso la scuola! Compresa Negrita, zampettante dietro.. .
Il paese? Quattro case con il tetto grigio, il piccolo municipio, la Chiesa, il panettiere. Ma di grigio non c’è nulla. Tutto sembra scorrere secondo un ritmo perfettamente umano, facile, sereno. Non c’è fretta, pur con tante cose da fare.
Il laghetto sembra uscito da un dipinto di Monet , allegro e vibrante in estate, immobile d’inverno.
I fiori di un color violetto intenso a primavera.
La neve che cade d’inverno, le lucine del paese occhieggiano e immaginiamo il camino fumante, la tavola grande di legno con i salumi, i formaggi, le bottiglie di vino rosso e Negrita sonnecchiante tra i bagliori ambrati della fiamma. Luc con il suo fare “zen”, prepara quelle ottime omelette al formaggio. Sembra quasi si facciano da sole tanto è lieve il suo movimento tra i fornelli…..Mmmmh!!! Che bontà!
Dovreste vederlo, un posto neanche tanto sperduto, incantato, nel Parco del Morvan.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Il posto di Doris" è una fiaba,è un posto incantato. Sembra impossibile che esista un posto così!!! Andiamociiii!!! Che aspettiamo?.Baci Irene.

EVA ha detto...

Quando volete, come dice Teresa, Doris sta lì....
E le parole non bastano per descriverlo....