DA ANIMA A ANIMA


Nessun pensiero nasce, se ce n’è uno che nasce, nello stesso momento muore.
Lo lascio morire.
Immediatamente nasce qualcos’altro.
Non so cosa sia, ma è il silenzio che vince ora. Da Anima a Anima guardo la verità ed è proprio lì come i tuoi occhi. Quello che hai detto , che dici o che pensi di dire, muore all’istante . Di fronte all’infinito che c’è dentro, una parola è niente.
Tu mi vedi e ti riempi di me, quello è il momento in cui mi perderei, mi getterei in quel vorticoso abisso.
Da Anima a Anima piangerei tutte le mie lacrime, tutti i dolori, quelli più antichi. Non lascerei nulla di me o per me.

Scrutami, voglio che leggi. Tutto quello che vorrei dirti è anche quello che non vorrei, quello che so è quello che non so più.
Da Anima a Anima quale ferita potrebbe ferirti? Quale rabbia o incomprensione?
Non c’è sostanza da dividere o spezzare. Non c’è torto o ragione, niente da difendere, nulla da credere. Nessuna contraddizione. Tutto è fluido. Vedi che non parliamo più, ora? Non è immenso questo silenzio?
Da Anima a Anima.
Scavalchiamo il tempo , superiamo lo spazio e gli universi, attraversiamo i millenni chissà da quanti millenni.
E chissà da quanti ancora ci rincorriamo e se è possibile perdersi o stancarsi un bel giorno. Anche da Anime. Vorrei fermare il tuo girovagare infinito proprio qui, nell’infinito istante di questo interminabile respiro. Chiamalo Amore, chiamalo Vita.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

A volte sembra proprio che abbiamo la necessità che qualcosa possa sciogliere quell’orribile stagnante malessere che trema dentro... Purificarsi di ogni incomprensione nel chiaro, caldo piacere di scambiarsi delle idee... Ma sì, perfino le bestie riescono a comunicarsi le loro sensazioni più cordialmente delle persone. Questo fardello della nostra identità, dunque dobbiamo portarlo sempre tutti soli?
Quando tutto il fuoco e la fiamma di una vita femminile prorompono anelando a qualche fantasticato adempimento, la donna non trova parole sontuose per esprimere la propria pena. È un moto della natura, un vento che agita l’erba, una falena svolazzante nell’uragano...

Oceani, spazi, universi... fermare un girovagare: sì, ma per quanto?

E

EVA ha detto...

Ci sono sensazioni indicibili, prorompenti e incontrollabili. E' una vertigine, come essere sospesi nel vuoto. Eppure forse in quel momento è la vera pienezza, è la vera sostanza, quando senti mancare la terra sotto i piedi e non hai più paura di abbandonarti. In quell'abbandono , un "sacro concepimento", che è insieme comprensione (concepire) e creazione(concepire)......

Anonimo ha detto...

Sorrido.

Quindi Lei sta postulando l'amore "oltre" l'amore, ossia, l'amore in assenza di amore?
Che si tratti quindi della duplicità stessa delle cose umane (bene/male, giorno/notte...), fra razionale e irrazionale, il pronto assenso concesso alla parte di vita nascosta, il riconoscimento del mistero nelle cose, di solito negato perché non visibile o palpabile o, addirittura, doloroso?
Questa è, secondo Lei, la sublimazione (o il "sacro concepimento") dell'Amore, della Vita?