INTERCONNESSIONI

“Da un punto di vista classico, siamo macchine e nelle macchine non c’è spazio per l’esperienza conscia. Non importa se la macchina muore: potete uccidere la macchina, rottamarla…non ha importanza. Se il mondo è così, la gente si comporterà in questo modo. Ma c’è un altro modo di pensare al mondo, che è…indicato dalla meccanica quantistica, che suggerisce che il mondo non è questa cosa simile ad un orologio, ma assomiglia di più ad un organismo, è qualcosa di simile ad un ORGANISMO PROFONDAMENTE INTERCONNESSO…CHE SI ESTENDE ATTRAVERSO LO SPAZIO E IL TEMPO.
Così da un punto di vista molto basilare che ha a che fare con la morale e l’etica, quello che penso influenza il mondo. In un certo senso questa è davvero la chiave per cui cambiare la visione del mondo è importante”.

Dean Radin, dal libro di William Arntz, Betsy Chasse e Mark Vicente :“What the Bleep Do We Know!?” - Macro Edizioni

“Se siamo soltanto dei piccoli orologi, soldatini a molla in un universo ticchettante, perchè dovrei preoccuparmi di ciò che accade fuori di me?
Ed è questo atteggiamento che fa si che sia facile bombardare la gente, esaurire le risorse e lasciare le generazioni future in un mondo indigente.
Per contro, SE ESTENDO I MIEI CONFINI NELLO SPAZIO E NEL TEMPO, è tutto diverso.
Praticamente significa che, invece di lasciare accesa la luce tutta la notte perché sono troppo pigro per spegnerla, penso alla quantità di carbone o di petrolio che è necessario bruciare per mantenere accesa quella luce,e poi al costo industriale della sua fabbricazione e al buco dell’ozono e come nel giro di tre generazioni non rimarrà più nessuno.

E’ incredibile come la gente si preoccupi per tutto il giorno del pasto successivo senza preoccuparsi affatto di quello che si mangerà fra cento anni.
Gli alci che pascolano nel mio prato si spostano da un campo all’altro , senza mai mangiare TUTTI i semi.
E non portano nemmeno l’orologio.”

William Arntz dal libro di dal libro di William Arntz, Betsy Chasse e Mark Vicente :“What the Bleep Do We Know!?” - Macro Edizioni



1 commento:

EVA ha detto...

Essere un organismo significa che gli uomini e la terra e l'universo sono una cosa sola. qualsiasi cosa facciamo o pensiamo si ripercuote sull'intero "organismo" esattamente come i nostri organi: nessun organo del corpo può pensare di agire indipendentemente da tutto il resto, comportandosi stupidamente come se fosse staccato, a sè stante , senza che si manifestino delle conseguenze. Quel corpo si ammalerebbe. Non e' logico? La terra è malata e dipende da noi, organi "impazziti" che deliriamo credendoci onnipotenti e bastanti a noi stessi. Ma la Natura ci ha creato e fino a prova contraria siamo ancora oggi, nonostante il nostro “progresso”, sottoposti alle sue leggi. Non abbiamo altro posto in cui stare oltre la Terra.....ed è l’unico vero Paradiso.