EROS O ...PTEROS?

" I mortali lo chiamano Eros alato,
gli immortali invece Pteros, perchè costringe a mettere le ali"


PLATONE

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Le persone più semplici ma piene di immaginazione credo che usino altri termini, forse ugualmente energici ed efficaci: favola, fantasia, desiderio, illusione. Sogno.

EVA ha detto...

Siamo in molti ad avere le ali, reali o fantastiche che siano. E Amore quando scocca la sua freccia ci fa volare più di qualsiasi altra cosa. Ma tornando alle tue parole, mi viene un parallelo tra Amore e Illusione, Amore e Aspirazione a qualcosa di completamente irreale, quando voliamo talmente in alto che nessuno e niente ci tocca, insensibili a tutto il resto sentiamo solo quella vibrazione che rapisce totalmente proprio come mettere le ali e sentirsi leggeri e fragili, come il soffio originario, quello che ha dato vita all'universo infinito.

Anonimo ha detto...

"Sentirsi leggeri e fragili".

Mi consenta di dissentire su questa asserzione poiché quando Amore scocca la sua freccia ci fa sentire sì leggeri, ma non fragili; bensì energici ed invulnerabili, giovani ed anelanti: rinnovati. Pronti per vivere (in) un universo nuovo, sterminato, sconfinato; quello dei ritmi tribali del cuore. Quello dei sogni.

Non so bene perché, ma ho la sensazione che quando Amore scocca la sua freccia eccede sempre.

EVA ha detto...

Si hai perfettamente ragione, ma per me ......fragilità, vicino a leggerezza significa quel sentirsi senza peso, come farfalle. Certo è una fragilità intesa come impalpabile presenza di sè, essendo fuori di sè. O forse è fragile la percezione della realtà, che si dilata e diventa inconsistente, o forse dico "fragile" perchè adesso per me sarebbe così "amare". Un modo un pò anomalo di vivere l'amore. Non mi sentirei "invincibile", ma "vinta" , quasi "annientata" dall'amore, attraversata dal suo dardo, come morire in un lento sparire di me, una dissoluzione alata e ferita, ma sublime......

Anonimo ha detto...

Ho chiesto aiuto a Bernini e mi ha detto che Santa Teresa potrebbe aiutarmi a capire questo stato da Lei descritto: TRANSVERBERAZIONE
:-))

Oggi anche la comunicazione attraverso l'immagine, gli spettacoli "apparenti" tentano di farci vivere queste situazioni di irrealtà e di insensibilità... ma sono distolte. Ho quasi la sensazione che talvolta ci si abitua a vivere anche nei sentimenti corrotti...
Mi piace pensare però che Amore sia tutta un'altra cosa: che ecceda pure con i suoi dardi!!

"...forse è fragile la percezione della realtà...": idillico.

Anonimo ha detto...

i sentimenti corrotti, la trasverberazione, i dardi...
l'Amore è semplice e limpido, come sentire la mancanza di qualcuno, o come sentirlo vicino e vederlo dappertutto anche quando non c'è

EVA ha detto...

....quando qualcun altro riesce a vedere una unicità che neanche tu riesci a vedere e ti rende una dea, un simulacro, qualcosa di incontaminato, di intoccabile. Qualcosa da difendere ad ogni costo, da riascoltare all'infinito come una musica divina, un concerto celeste. Con il cuore trafitto da un dardo ...un dono inquieto di sè, un darsi e un prendersi in apnea , un nodo insolvibile, un intreccio di tralci e viticci invisibili che non conosce distanze di tempo e di spazio...

Anonimo ha detto...

Una donna dal cuore romantico: è fuor di dubbio!

Sorrido.

Capita di ripensare a quella stagione della vita quando l’amore era un rifugio, un senso nella vita, un vivere, da protagonista, da “attaccante” (un dovuto richiamo giacché l’Italia è una Repubblica democratica fondata sullo sport, ahimè, - cfr. Art. 1 Costituzione Italiana), la grande partita della vita. Ma torno e ritorno con insistenza sulle parole di Battiato quando dice “la stagione dell’amore viene e va all'improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà. Ne abbiamo avute di occasioni perdendole; non rimpiangerle, non rimpiangerle mai. Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore… La stagione dell'amore tornerà con le paure e le scommesse questa volta quanto durerà...”

Penso.

Già, “quanto durerà” quell’intreccio di tralci e viticci (immagine da dualismo tantrico)? Si tratta solo di una necessità di un periodo della vita oppure c’è qualche speranza che sia davvero un “nodo insolvibile”? Ovvero, non potrebbe trattarsi di un’esperienza rigeneratrice da cui si esce con il cuore lacerato, ma comunque necessaria a considerare le cose da un diverso aspetto?

EVA ha detto...

Impermanente come ogni cosa, ancor più effimero non durerà, non come da pavidi umani vorremmo. La sua bellezza è nel suo essere volatile, più essa è intensa, ...però ....quando penso all'Amore in astratto, chissà perchè penso sempre al primo, dopo... chissà cosa ne è stato. Penso. "Il cuore lacerato" e "necessario".
E sorrido di me che mi avvolgo del ricordo come di una coperta di spine, e nel suo profumo ancora così nuovo....e sorrido, comprensiva, dei miei limiti.

EVA ha detto...

"La stagione dell'Amore viene e va" .....che parole...stupendo Battiato.

Bello.
Sorrido.
Anonimo parolaio e incantatore.
Attaccante dell'Amore.

Anonimo ha detto...

Pittoresco e suggestivo è lo struggimento per la caducità di quella diaspora crudele dell’afflato sentimentale: un apostrofo sulla parola amore, un buio che conduce alla follia, che dissolve i pensieri.

Sì, credo che hai ragione. Credo che la bellezza dell’Amore sia celata proprio nel mistero della sua volatilità, nel dissolvimento di tutto quello che lo ha generato…
Pensieri nefasti?
Forse…!
….oppure è il fluire diafano d’una nostalgica consapevolezza, d’un sospiro d’Amore


Qui, mi accorgo di essere prigioniero in un maniero irreale

Elena ha detto...

"Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare..."
:)))