LENTAMENTE MUORE....


Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o
della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicita'.

PABLO NERUDA

5 commenti:

Elena ha detto...

Non so se esiste un poeta più poeta di Neruda. Forse ne esistono, certamente, ma lui, è come se mi svelasse continuamente i miei segreti, fremendo della mia stessa passione. Leggerlo in spagnolo è come cantare

Anonimo ha detto...

Me la sono stampata e le tengo nel libro che sto leggendo. La terrò sempre fra le pagine del libro che porterò con me.

Per non morire...
lentamente!
Grazie

EVA ha detto...

GRAZIE A NERUDA....OVVIAMENTE. E GRAZIE DI AVER SCRITTO...COMINCIAVO A SENTIRE LA MANCANZA....LO SO ULTIMAMENTE NON SONO TANTO PRESENTE DI CUORE E DI MENTE, SIGH!

Anonimo ha detto...

"Sentire la mancanza..." specie per una persona completamente estranea è davvero un fatto particolare. Voglio dargli il valore di un complimento, perché per me ha proprio questo sapore. E ringrazio.

Per la presenza di mente non saprei dire, ma, se dovessi esprimermi circa la presenza di cuore e mi basassi sugli ultimi due post, tutto posso dire, tranne che non ci sia.

Credo comunque che l'uomo, o meglio, il cuore dell'uomo, sia come la terra: metà illuminato dal sole e metà in ombra; una parte del corpo vive in basso mentre l'altra tende verso l'alto. Vivere è soltanto essere coscienti di questo, saperlo, lottare perché la luce non scompaia, sopraffatta, dall'ombra.

Allora "evitiamo la morte a piccole dosi" e torniamo ad essere presenti, o meglio, coscienti.
Sorrido.

EVA ha detto...

Sorrido....di cuore, con il cuore.
Un vero talento me lo riconosco...incontrare spesso angeli vaganti.